Il 19 marzo, come ogni anno, ho festeggiato la festa del papà.
Quest'anno, oltre agli auguri al mio papà e mio marito, ho deciso di rispettare la tradizione che prevede che nel giorno di San Giuseppe si mangi la pasta con le sarde per primo e le sfincia per dolce.
Una fatica preparare la pasta con le sarde ma anche tanta soddisfazione nel dare ad Emilia il senso di appartenenza alla comunità palermitana.
Quando guardo il talent più famoso al mondo mi chiedo sempre perché bistrattano così tanto i piatti della tradizione e per quale motivo un piatto "di casa" non possa essere considerato gourmet.
Gourmet significa buongustaio ... ma noi lo abbiamo accostato a chi usa in maniera ricercata i sapori, allo sperimentatore e al creativo del gusto mettendo all'indice la tradizione.
Sapidità, acidità e dolcezza ...
Ma anche dietro la pasta con le sarde c'è una preparazione laboriosa, complessa e una ricerca di sapori.
La pasta con le sarde non sarà gourmet ma è la prima mare e monti della storia!
Riuscire a portare a tavola un piatto buono significa prima di tutto essere in grado di riconoscere la materia prima, valorizzarla, acquistare sarde fresche dal pescivendolo, trovare i pinoli, mettere l'uvetta a bagno, trovare e riconoscere il finocchietto selvatico, preparare una buon pangrattato tostato, per non parlare dello zafferano che va dosato pazientemente.
Siamo così certi che un vero master chef è quello che sa fare 1000 preparazioni inarrivabili per chi cucina in casa?
Siamo certi che la poverissima pasta con le sarde non sia un piatto gourmet?
Io ho i miei dubbi e sono convinta che se non sai dove vieni non potrai "inventare" piatti ricercati e sofisticati?
Se non mi sbaglio il gradissimo Gualtiero Marchesi era conosciuto per il suo risotto allo zafferano ... perché anche per fare un "semplice" risotto bisogna essere dei maestri!
Detto questo ecco la ricetta della mia pasta con le sarde così come la preparava la nonna Emilia e un grazie speciale a Zia Donatella che mi ha guidata nelle esecuzione!
Pasta con le sarde
Ingredienti
1kg di sarde ( quando verranno pulite caleranno di peso)
due mazzi di finocchietto selvatico che equivale a circa 200 gr.
3 filetti di acciuga sott'olio
1 cipolla bianca grande
1 busta di zafferanno
30 gr di uvetta
25 gr di pinoli
700 gr di bucatini
50 gr di pangrattato
olio extravergine di oliva
sale q,b.
Esecuzione
Prima di tutto mettere sul fuoco un pentola capiente con acqua. Portate a bollore e cucinate il finocchietto per un paio di minuti e mettete da parte la verdura.
Il pescivendolo in genere pulisce le sarde ma farlo da soli in casa non è impossibile, è solo una grande "cammurria".
Per pulire le sarde: staccare la testa del pesce e aprirle a libro passando il dito tra le due parti e privarle della lisca centrale.
Mettete l'uvetta in una tazza con dell'acqua e lasciate riposare per circa 10 minuti
In una padella capiente soffriggere la cipolla precedentemente tagliata a listarelle, deve essere molto sottile e se volete potete anche aiutarvi un un mixer così da renderla una poltiglia.
Aggiungete le acciughe e cucinare a fuoco moderato per qualche minuto.
Stemperare lo zafferano in un bicchiere da tavola con acqua tiepida e versare nella padella. Fate cucinare per due minuti e aggiungete le sarde.
Scolate l'uvetta e versatela nella padella insieme ai pinoli e continuate la cottura a fiamma media per altri 10 minuti.
Nel frattempo sminuzzate il finocchietto selvatico e unitelo in padella al resto del condimento, aggiustate di sale e amalgamate bene.
Nella pentola dove avete cotto il finocchietto e con la stessa acqua di cottura lessate la pasta.
Qui potete decidere se mangiare la pasta subito o se preferite infornarla. Nel caso in cui preferiate preparare un timballo il bucatino non deve cucinare per più di 4 minuti.
Nel frattempo preparate la "mollica atturrata", ossia il pangrattato abbrustolito. Prendete una padella riscaldatela e versate il pangrattato con un filo di olio e mescolate per circa 5 minuti, sino a quando non avrà un colore bruno.
Non appena la pasta sarà pronta versatela nel tegame, amalgamate bene e servita con una spolverata di "mollica atturrata" come se fosse del parmigiano.
Se preferite l'opzione del timballi adagiate il pangrattato abbrustolito nel fondo di una pirofila inserite, versare la pasta e poi cospargete con il pangrattato e infornate per circa 20 minuti a 200 gradi forno statico.
Io adoro la pasta con le sarde è uno dei miei piatti preferiti, quello che preparava sempre la nonna per il mio compleanno, mangiarla è sempre un piacere per le papille gustative e per il cuore.
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