In un giorno di festa qualsiasi, a casa di amici, tra risate e buon cibo un improvviso malessere mi ha portato nel giro di pochi giorni a subire una inaspettata trasfusione di sangue e un necessario intervento chirurgico. Ancora oggi non sono in forma. Sono stanca e senza forze. Quando ti capitano situazioni del genere pensi a tante cose. Pensi a tutto quello che non hai messo in ordine (Rosita docet), a tutto quello che hai rimandato, a tutte le domande che sono rimaste senza risposta ecc. ecc. Provi a scavalcare il momento difficile facendo progetti come, ad esempio, organizzare un bel viaggio, ricollochi nel tuo cuore gli amici che rimangono un bene prezioso, benedici di avere una famiglia che ti sostiene e che viene in soccorso, baci tua figlia come non avevi mai fatto e dai grande importanza alla scelta fatta nel 2006. Provi a dare il necessario colpo di forbice a quei rami secchi che non ti permettono di crescere ed elimini quelle persone che ti hanno dimostrato di non avere nessuna pietà per te, nemmeno nel momento più difficile. Durante queste turbolenti vacanze natalizie ho ricevuto un curioso messaggio di auguri con un inno alla "creatività dell'ozio" "al fine di non farsi fiaccare dall'ansia di dovere realizzare sempre tutto, pensando che impegnandosi in mille attività contemporaneamente ci si possa sentire realizzare agli occhi degli altri". Ho letto e riletto questo messaggio e con sempre maggiore tristezza ho capito che esiste gente che "fa" solo per farsi accettare degli altri rimanendo un infelice cronico alla ricerca di qualcosa che gli renda un po' di serenità. Questo mio breve periodo di malattia mi ha fatto ben comprendere quanto sia piena la mia vita. Quanto sia meravigliosa. Quanti amici belli, sinceri fanno parte della mia vita, quanto mi voglio bene mamma, papà, zia Donatella, zio Giuseppe e persino mio fratello Marco. Da dove ricominciare se non dal fare, anche se con fatica e ancora dolente? Si io scelgo di abbracciare i progetti di vita vera, di non abbandonare il sogno di una cucina con isola, di un giro del modo completo, di continuare ad ammazzarmi di impegni lavorativi e non per sentirmi realizzata agli occhi degli altre ma per me e la mia soddisfazione personale.
Ricomincio dal più semplice dei piatti, da quello che per primo ho cucinato a Parma sola nella mia casa di studentessa. Ricomincio dai semplici GNOCCHI ALLA ROMANA, amati da Emilia che mi riportano ai pranzi ad Ansedonia a casa di Daniele Valentina.
Ingredienti:
1 busta di semolino (250 grammi)
1 litro di latte
50 grammi di burro
1 tuorlo d'uovo
100 grammi di parmigiano
sale q.b.
Preparazione:
mettete il latte in un tegame con il burro, il sale e portate ad ebollizione. Aggiungente il semolino a pioggia e girate energicamente con una frusta per evitare che si formino dei grumi.
Si cucina il composto per qualche minuto e si aggiunge il tuorlo d'uovo (io ne metto solo uno ma in alcune ricette trovate due tuorli, che rendono più ricco l'impasto). Unite il parmigiano e mescolate energicamente.
A questo punto seguite i consigli di giallo zafferano https://ricette.giallozafferano.it/Gnocchi-alla-romana.html e ponete il composto sulla carta da forno e formate un cilindro (se preferite stendete l'impasto su di un piano, preferibilmente di marmo, e usare un coppa pasta, ma anche un bel bicchiere per fare la forma tonda) e aspettate che il composto si raffreddi. Prendete un coltello e tagliate dei dischi a riporre su di una teglia precedentemente imburrata. Una volta che i dischi avranno riempito la teglia cospargeteli di parmigiano, fiocchi di burro e infornate a 200° per 20 minuti circa, saranno pronti una volta che avranno preso un bel colore dorato.
Serviteli caldi così semplicemente o se volete potete preparare una fonduta di formaggio e carciofi o grattate sopra del tartufo ... perché anche un piatto semplice può nascondere delle sorprese.
Ricomincio dal più semplice dei piatti, da quello che per primo ho cucinato a Parma sola nella mia casa di studentessa. Ricomincio dai semplici GNOCCHI ALLA ROMANA, amati da Emilia che mi riportano ai pranzi ad Ansedonia a casa di Daniele Valentina.
Ingredienti:
1 busta di semolino (250 grammi)
1 litro di latte
50 grammi di burro
1 tuorlo d'uovo
100 grammi di parmigiano
sale q.b.
Preparazione:
mettete il latte in un tegame con il burro, il sale e portate ad ebollizione. Aggiungente il semolino a pioggia e girate energicamente con una frusta per evitare che si formino dei grumi.
Si cucina il composto per qualche minuto e si aggiunge il tuorlo d'uovo (io ne metto solo uno ma in alcune ricette trovate due tuorli, che rendono più ricco l'impasto). Unite il parmigiano e mescolate energicamente.
A questo punto seguite i consigli di giallo zafferano https://ricette.giallozafferano.it/Gnocchi-alla-romana.html e ponete il composto sulla carta da forno e formate un cilindro (se preferite stendete l'impasto su di un piano, preferibilmente di marmo, e usare un coppa pasta, ma anche un bel bicchiere per fare la forma tonda) e aspettate che il composto si raffreddi. Prendete un coltello e tagliate dei dischi a riporre su di una teglia precedentemente imburrata. Una volta che i dischi avranno riempito la teglia cospargeteli di parmigiano, fiocchi di burro e infornate a 200° per 20 minuti circa, saranno pronti una volta che avranno preso un bel colore dorato.
Serviteli caldi così semplicemente o se volete potete preparare una fonduta di formaggio e carciofi o grattate sopra del tartufo ... perché anche un piatto semplice può nascondere delle sorprese.
Commenti
Posta un commento